La Grande Via
Avevo sentito parlare del dottor Berrino, curiosando qua e là a proposito di macrobiotica, ma non avevo ancora letto nulla di suo. Se è così anche per te, e ti interessa il tema stile di vita sano, ti consiglio di rimediare!
Con La Grande Via è stato subito colpo di fulmine, principalmente per un motivo: l’approccio scelto da due medici – Franco Berrino e Luigi Fontana – per affrontare il tema della salute e della prevenzione, facendo dialogare tra loro la ricerca scientifica e le tradizioni di alcune culture. Un trait d’union di cui sono una convinta sostenitrice, perché molte di quelle che oggi sembrano novità, scelte di tendenza (dall’alimentazione vegetariana, alla mindfulness alla pratica dello yoga) sono in realtà da secoli il segreto della longevità, del benessere, e persino della felicità di alcune popolazioni.
Ho ritrovato in questo libro la convinzione che l’essere umano deve essere considerato come un piccolo universo, nel quale il benessere fisico e quello psicologico dipendono l’uno dall’altro, e hanno bisogno di una visione d’insieme, così come da secoli propongono alcune discipline orientali che non sono in conflitto con la medicina, ma che con il loro sapere e la loro pratica possono esserne un grande alleato.
I due autori scrivono nella prefazione: “Il nostro metodo è semplicemente di proporre quello che l’antica saggezza dei popoli ha tramandato e che la ricerca scientifica ha confermato”. Da una parte, infatti, ci sono gli abitanti della Sardegna, dell’isola di Okinawa in Giappone, e gli Avventisti del Settimo giorno negli Stati Uniti: popoli che vivono a distanza di kilometri tra loro, ma tra i quali numerosi sono i nonagenari e i centenari; dall’altra i dati scientifici di diverse ricerche sulla correlazione tra abitudini alimentari, attività fisica e meditazione, e l’incidenza di malattie cardiovascolari e tumori.
Il risultato è la certezza che una vita lunga e felice dipende principalmente da alcune buone abitudini che si possono introdurre facilmente nella nostra quotidianità. Come sempre, provo a raccontarti qualcosa, ma ti consiglio di leggere il libro perché ne vale davvero la pena!
La via del cibo
La prima parte del libro è dedicata proprio all’alimentazione: la via del cibo verso la salute è quella di una dieta pesco vegetariana. Sì quindi a verdura, ovviamente preferendo quella di stagione e cercando di variarne il più possibile il consumo; cerali, meglio se integrali; legumi, che in abbinamento ai cereali – come proprio molte ricette tradizionali dimostrano di sapere inconsapevolmente – sono un piatto completo, in quanto forniscono tutti gli aminoacidi essenziali che costituiscono le proteine; e poi pesce, uova, e se piace – ma con moderazione, molta moderazione – la carne e i suoi derivati.
Ovviamente ci sono altre regole importanti per il benessere e la prevenzione: limitare il consumo di cibi ricchi di zucchero, sale e grassi; in generale ridurre quanto più possibile l’uso dello zucchero (dal quale bisognerebbe proprio disintossicarsi); fare attenzione alla combinazione degli alimenti e alla loro quantità, per controllare l’indice glicemico dei pasti.
La via del movimento
Attività aerobica, attività di potenziamento muscolare o pratiche come lo yoga per aumentare l’elasticità e la flessibilità dei movimenti? L’ideale sarebbe praticare tutte e tre, delle quali nel libro vengono ampiamente spiegati gli effetti positivi, ma la verità è che una attività fisica quotidiana costante e “naturale” potrebbe essere altrettanto valida. Camminare, correre, piegarsi, sollevare o spostare dei pesi sono la ginnastica spontanea che mantiene in salute e attivi anche in tarda età i popoli più longevi che conosciamo. Il consiglio quindi è prima di tutto quello di essere attivi, di cercare anche durante la giornata le occasioni per muoversi, alzarsi dalla sedia, fare due passi in ufficio.
La via della meditazione
Se il collegamento tra alimentazione, attività fisica e salute può essere abbastanza immediato, forse lo è meno quello tra uno stato di armonia e pace della mente e la prevenzione di malattie del sistema cardio circolatorio e tumori. Eppure anche questo sta diventando terreno della scienza. La pratica della meditazione, della mindfulness – di cui in effetti molto si sente parlare ormai da tempo – contribuiscono a rendere il nostro corpo forte e a prevenire gli stati infiammatori che a lungo termine possono portare all’insorgere di patologie più gravi.